MERCOLEDì 12 GIUGNO
ore 21:00
Teatro dei Borgia

GIACOMO (MATTEOTTI)

UN INTERVENTO D’ARTE DRAMMATICA IN AMBITO POLITICO
MERCOLEDì 12 GIUGNO
Ore 21:00
60 minuti
Biglietteria

La biglietteria sarà aperta anche un’ora prima di ogni replica, esclusivamente per lo spettacolo in corso.

Crediti

parole Giacomo Matteotti
ideazione, regia e luci Gianpiero Borgia
con Elena Cotugno
coproduzione TB / Artisti Associati Gorizia


al termine, il prof. Andrea Zannini, storico dell’Università di Udine, conduce l’incontro con Elena Cotugno

Giacomo Matteotti [22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924]
è stato il segretario del PSU dal 1922 al 1924, prima della presa
del potere da parte del regime fascista in Italia.
Fu studioso di diritto penale e di pubblica finanza; organizzatore
di leghe bracciantili, amministratore e sindaco di alcuni comuni
del Polesine, deputato per tre legislature.
Apostolo di verità e di ragione, esempio di coraggio morale e fisico,
morì il 10 giugno 1924, a 39 anni, per mano di una banda di
fascisti per ordine di Benito Mussolini.

Giacomo vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.
Questa tragedia, politica e antispettacolare di TB, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. I principali temi sui quali il lavoro invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.
TB continua il suo percorso di ricerca sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica: con questo lavoro vuole portare la parola politica e i temi della democrazia sul palco usando i verbali d’assemblea quali elementi del reale e sintagmi del proprio discorso poetico. In scena avanzi di democrazia sui quali si arrampica l’esistenza di Matteotti, conficcata nel suo ruolo politico, come la Winnie dei Giorni Felici di Beckett è conficcata nella sabbia, da cui non può liberarsi e da cui sente il dovere di non liberarsi.
Elena Cotugno e Gianpiero Borgia sviluppano un lavoro sul ruolo lontano dalla tradizione italiana della maschera, sia parodistica sia documentaristica. Qui si confrontano col documento storico, col discorso politico e non con il dramma di finzione; il tentativo che l’attrice compie in scena è quello di auto indursi uno stato alternativo di coscienza attraversando il discorso matteottiano con il lavoro sui punti energetici del corpo e sulla proiezione di vettori fonetici.

spettacolo realizzato in collaborazione tra Teatro Contatto Estate e FESTIL

Biglietteria

La biglietteria sarà aperta anche un’ora prima di ogni replica, esclusivamente per lo spettacolo in corso.