un progetto di Federica Fracassi e Irene Petra Zani
testo Irene Petra Zani
concept Federica Fracassi
con Federica Fracassi, Dimitrios Papavasiliu e Shari DeLorian
sound artist Shari DeLorian
cura Teatro di Dioniso | Nicoletta Scrivo e Associazione Culturale Tinaos
Testo vincitore del bando di drammaturgia FUTURO PASSATO e del premio di produzione di FESTIL25 in collaborazione con Dialoghi Residenze delle arti performative a Villa Manin a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
si ringrazia per la collaborazione Federico Bellini
si ringrazia per la collaborazione all’allestimento scenico Renzo Martinelli in collaborazione con Stanze – teatro fuori dai teatri un progetto di Alberica Archinto
Testo vincitore del bando di drammaturgia “Futuro Passato 2024 – memoria di un viandante” a partire dalla figura dell’intellettuale goriziano Carlo Michelstaedter e dalla sua opera più celebre “La persuasione e la rettorica”. Testo vincitore del premio di produzione di FESTIL Festival Estivo del Litorale 2025.
spettacolo realizzato in collaborazione tra FESTIL e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Si dice che il volto della Persuasione sia terribile, ma è davvero così? É questo il tormento ininterrotto della mente di un ragazzo di 23 anni di Gorizia che scrive e pensa in greco, all’alba del 1900. Il ragazzo cerca di farne un ritratto che vada oltre la maschera degli insegnamenti ereditati e così Peitho, Dea della Persuasione del pantheon greco, appena evocata si discolpa dalla guerra e dal capitalismo occidentale. Il pubblico assiste a una apologia dove la Storia della violenza come principio che governa il Mondo, si intreccia con la storia del ragazzo friulano che, come un Oreste contemporaneo, sprofonda dentro se stesso alla vigilia della Grande Guerra. Ma le maschere non cadono. E Peitho non persuade nessuno. Forse.
Irene Petra Zani
“La guerra è la morte dell’arte? Purtroppo, no. Anche se la guerra è la morte e l’arte è la vita esse convivono fin dall’Iliade, fin dall’Antico Testamento. Esiste un bisogno umano di esprimere in poesia anche le cose più atroci.” Così Primo Levi sopravvissuto ad Auschwitz e poi morto suicida.
Irene Petra Zani incontra la tragedia umana e intellettuale di Carlo Michelstaedter ridandole vita con un gesto artistico che ho subito trovato perfetto nella sua meccanica atroce e inesorabile, mascherata a tratti da una beffarda ironia. Nella testa di Carlo nasce la Dea della persuasione. Vomita parole affilate come armi, mentre si discolpa incalzata da un coro di umani che si professano innocenti per le sorti che loro stessi impongono al mondo. Il rischio formale di questo progetto mi ha innamorata. Conoscevo la storia di Carlo per averla studiata a scuola, sui libri. La sua coerenza mi è sempre parsa terribile e al tempo stesso gloriosa. Sono certa che l’arte debba raccontare anche il male e le nostre parti oscure ed è raro trovare scritture così potenti e lucide che tengono sapientemente in pugno ciò che quasi non si riesce a dire. Ho immaginato un ambiente crudele, spietato, un paesaggio devastato e sospeso agito da voci e da suoni. Il sound artist Shari DeLorian, che ha naturale sintonia con questa materia, è il nostro coro. Dimitrios Papavasiliu è Carlo: come lui parla e scrive in greco. Parole come propaganda, parole come poesia, parole come partiture, come proiettili che continuano a ferire.
Federica Fracassi
